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Diabete infantile: come riconoscerlo?
diabete infantile

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BabyIn pone grande attenzione ai bisogni e ai problemi che le famiglie possono affrontare nel percorso come genitori. Oggi parliamo del diabete infantile. 

La Giornata Mondiale del Diabete, festeggiata in tutto il mondo il 14 Novembre, è un’occasione importante per sensibilizzare e chiarire molti dubbi sul diabete infantile.

Attualmente nel nostro Paese i bambini e gli adolescenti con diagnosi di diabete mellito sono circa 20000, ma si tratta di un numero che tende a crescere. La sua incidenza è in realtà in aumento in tutto il mondo e rappresenta la malattia endocrina più frequente in età pediatrica.

Che cos’è il diabete?

Il diabete è una malattia cronica, caratterizzata da iperglicemia, cioè un aumento della quantità di glucosio nel sangue. Questo è causato dalla carenza di insulina: il glucosio non riesce ad entrare nella cellula per essere usato come fonte di energia e dunque si accumula nel sangue

Il glucosio è l’elemento che fornisce energia al corpo ed è assunto per mezzo del cibo. L’intestino lo assorbe e lo rilascia nel sangue affinché raggiunga le cellule nel loro interno con l’aiuto dell’insulina. L’insulina è un ormone prodotto dalle cellule beta del pancreas ed il suo compito è proprio quello di regolare la glicemia, cioè la quantità di glucosio nel sangue.

Il diabete infantile più frequente è quello di tipo 1. In questo caso le cellule beta sono distrutte e quindi l’insulina è praticamente assente.
Esistono altri due tipi di diabete: il MODY (Maturity Onset Diabetes of the Young), dove le cellule beta sono presenti ma non riescono a produrre insulina, ed il tipo 2, più frequente in età adulta o in adolescenti con problemi di obesità, dove l’insulina prodotta non riesce a regolare il livello glicemico (insulinoresistenza).

Quali sono i sintomi e come viene effettuata la diagnosi?

I sintomi solitamente compaiono quando il processo che porta al diabete è già in atto da tempo.
Nel diabete di tipo 1 gli anticorpi iniziano erroneamente a considerare le cellule beta del pancreas come elementi da attaccare (autoimmunità) già molti mesi prima della comparsa dei primi sintomi. Quando questi si manifestano, infatti, è già stato distrutto circa l’80% delle cellule beta. A seguito di tale processo la glicemia inizia ad aumentare e compaiono i primi sintomi.

Se il bambino ha spesso bisogno di fare pipì (poliuria) anche durante la notte (nicturia) ed ha sempre sete (polidipsia) ciò potrebbe essere la manifestazione del tentativo dell’organismo di eliminare i valori eccessivamente alti di glucosio.

Poiché il corpo non riesce più a prendere energia dal glucosio, attaccherà i depositi di grasso causando dunque una perdita di peso, accompagnata talvolta da sensazione di fame aumentata (polifagia). Negli stati più avanzati diventa sempre più difficile per il corpo ottenere l’energia necessaria e questo si manifesta con stanchezza, mancanza di forza (astenia) e scarsa concentrazione.

In presenza di questi sintomi è bene rivolgersi al pediatra per una prima valutazione. Questo provvederà poi eventualmente ad indicare ulteriori esami.

Se ai sintomi fino ad ora elencati si aggiungono anche una notevole stanchezza, una scarsa reattività e l’alito dal tipico odore di frutta fermentata (alito acetonemico), si consiglia vivamente una valutazione d’urgenza presso il Pronto Soccorso.

La diagnosi vera e propria viene fatta analizzando un piccolo campione di sangue o con l’esame delle urine. Si tratta quindi di un procedimento molto semplice e rapido, che non causa stress al bambino o alcuna forma di dolore.

Come si cura il diabete infantile?

La somministrazione di insulina, in unione ad un programma nutrizionale e di attività fisica, è più che sufficiente per mantenere un buono stato di salute.
A questo si aggiunge la cura di sé, con attenta igiene orale quotidiana e semplici controlli annuali a occhi, cuore, reni, esami del sangue e delle patologie autoimmuni collegate al diabete stesso. La raccomandazione più importante è comunque quella di rendere il bambino consapevole e indipendente, in grado di gestire questa condizione con responsabilità, ma soprattutto con grande serenità.

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